L’Italia è un Paese che attira ogni anno migliaia di turisti. Le bellezze abbondano ovunque, i paesaggi sono spettacolari e il buon cibo chiude il cerchio. I visitatori raggiungono l’Italia da ogni angolo del mondo, pronti a tuffarsi in un’esperienza incredibile. Le nostre città sono ricche di splendore ovunque e forse noi neanche lo notiamo più di tanto. Mentre un turista prende un aereo e macina chilometri su chilometri per godere della meraviglia di alcuni luoghi. Qui si rivela fondamentale una figura come la guida turistica, un autentico ponte fra il viaggiatore e la città da visitare.
Le caratteristiche di una guida turistica
Una figura professionale che richiede fondamentalmente due caratteristiche di base: buona cultura e capacità descrittiva. Conoscere bene vie, monumenti e tradizioni locali, aiuta molto. Parlare fluentemente più lingue è di certo indispensabile. Sono tutti requisiti che una buona guida turistica deve possedere, ma purtroppo non sono sufficienti. Bisogna anche studiare molto, seguire dei corsi di formazione e sostenere un esame, che varia in base alla regione.
Una guida turistica nazionale è un professionista che accompagna i turisti alla scoperta dei luoghi scelti per il viaggio. Conduce singoli viaggiatori o gruppi più numerosi alla scoperta di musei, gallerie, scavi archeologici o altri posti descrivendone le attrattive.
Come ottenere il patentino
In Italia per poter praticare questa professione si deve ottenere un patentino, dopo aver superato un esame di abilitazione. In questa fase il candidato deve superare tre prove per poter accedere a questo lavoro:
- una prova scritta, dove si dimostra di padroneggiare la conoscenza del patrimonio storico e artistico;
- un esame tecnico-pratico;
- un colloquio orale, per testare la conoscenza delle lingue da parte del candidato.
I concorsi di norma vengono banditi ogni due anni dalle Regioni e dalle Province. Per cui non esiste un esame uguale per tutti ed è essenziale stabilire prima qual è la zona in cui si preferisce lavorare. I requisiti per poter accedere all’esame sono però gli stessi ovunque. I candidati devono essere maggiorenni, cittadini italiani, di uno Stato membro UE o extracomunitari in regola con le disposizioni vigenti. Devono godere dei diritti civili e politici e non aver riportato condanne penali. Per quanto riguarda invece il titolo di studio, la futura guida turistica deve essere in possesso di una laurea triennale.
Il lavoro di guida
Una volta conseguito il patentino è possibile svolgere la professione in modi diversi. Di solito si lavora con un tour operator, enti turistici o agenzie di viaggio, ma anche come freelance. La figura accompagna il turista o i gruppi nei vari luoghi di interesse storico-artistico, ma anche agli eventi folkloristici o agli spettacoli. Il professionista quindi ‘guida’ i turisti e racconta le peculiarità storiche, artistiche o paesaggistiche di tutto ciò che si incontra lungo il cammino. Spesso la guida si trova a lavorare con gruppi di viaggiatori stranieri, per cui le lingue sono indispensabili. Bisogna anche essere aperti a qualunque tipo di domanda, per soddisfare le curiosità di tutti, anche le più bizzarre.
La dialettica e le lingue meno consuete
Una guida turistica che si rispetti deve avere una buona dialettica. Spesso si ritrova a parlare per ore ed è basilare saper usare bene le parole. Conta molto saper fornire molte informazioni ai turisti, ma senza però annoiarli. Obiettivo sicuramente ambizioso, ma che una brava guida raggiunge con la pratica e l’esperienza. La questione delle lingue inoltre è tutt’altro che facile. Si può lavorare bene anche solo conoscendo l’italiano, ma le opportunità diminuiscono. Anche l’inglese o il francese tornano utili, ma la vera marcia in più è data dalla conoscenza di lingue meno comuni. Poter accompagnare un gruppo di viaggiatori raccontando le meraviglie di un luogo in russo o giapponese, offre molte più opportunità di lavoro in questo settore.