Accredito dello stipendio: quali sono le modalità più sicure?

Accredito dello stipendio: quali sono le modalità più sicure?

E’ bello essere assunti per un lavoro, o aprire una partita IVA per avviare una nuova attività. Ma il lavoratore, dipendente o imprenditore che sia, deve sin da subito pensare a quali sono le migliori modalità per farsi accreditare i soldi, lo stipendio nel caso del dipendente oppure la liquidazione delle fatture nel caso di un lavoratore autonomo.

Specialmente adesso che con la nuova legge di bilancio 2018, solamente qualche mese fa è entrata in vigore l’obbligo del pagamento esclusivamente tramite mezzi tracciabili. Quindi non è più in nessun caso effettuare il pagamento dello stipendio in contanti, pena una multa fino a 5 mila euro per il datore di lavoro.

Divieto contanti: perché?

La manovra in questione ha voluto eliminare tutte le modalità di pagamento in contanti per una questione di tracciabilità. Infatti tra le modalità di accredito ammesse, il requisito fondamentale è che sia, appunto, mantenuta la tracciabilità del pagamento.

Tuttavia il problema che si aveva in passato per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, dovuto al fatto che sulla busta paga veniva indicato un importo che poi non era quello che il datore di lavoro erogava in contanti, non sembra comunque essere stato risolto. Infatti sono stati già registrati dei casi nei quali il dipendente andava a prendere i soldi ricevuti in modalità tracciata, per poi restituire quota parte al titolare, rigorosamente in contanti. Come dire: fatta la legge, trovato l’inganno.

Dunque il contante è vietato, ma quali sono le modalità per ricevere in sicurezza l’accredito dello stipendio?

Bonifico su conto corrente

L’accredito dello stipendio tramite bonifico su conto corrente è senza ombra di dubbio il metodo più sicuro per ricevere il pagamento delle proprie prestazioni lavorative. Un dipendente o imprenditore dovrebbe scegliere sempre questa metodologia di pagamento essendo il più consolidato.

Il lavoratore se vuole essere pagato con questo metodo non deve far altro che sottoscrivere uno dei conti correnti in un istituto di credito e fornire il relativo codice IBAN a chi dovrà versare il denaro (al datore di lavoro nel caso di un dipendente o all’azienda/lavoratore autonomo nel caso di fattura di un imprenditore).

Accredito su carta prepagata

Oggigiorno lo stipendio può essere accreditato anche sulle carte prepagate, anche nel caso non siano provviste di un vero e proprio conto corrente. Infatti l’importante è che sia possibile tracciare la transazione e quindi, il requisito che deve avere la carta prepagata per ricevere i soldi dello stipendio non è neanche un codice IBAN.

Infatti é possibile effettuare il pagamento anche su una carta come la postepay senza IBAN; in questo caso il titolare dovrà conversare la ricevuta di pagamento o di ricarica della postepay, operazione semplice e su libretto di risparmio è ben descritta la procedura.

Tuttavia é consigliabile sempre farsi accreditare lo stipendio su carte prepagate dotate di IBAN, in modo da ricevere i soldi tramite bonifico. Una delle più sicure carte prepagate che hanno l’IBAN è la versione Evolution della postepay.

Pagamento tramite assegno

Il pagamento dello stipendio tramite assegno rientra tra le metodologie accettate dalla nuova legge. Addirittura se il lavoratore ha un impedimento comprovato, è anche possibile emettere un assegno a favore di un suo delegato, purché sia un suo familiare di età di almeno 16 anni compiuti.

Il pagamento dello stipendio con assegno é tuttavia un metodo che sta via via andando sempre più in disuso, anche perché comporta una ulteriore perdita di tempo al lavoratore che deve necessariamente recarsi in uno sportello bancario o postale per poter riscuotere il denaro.

Pagamento in contanti

Come detto, il pagamento in contanti non è più ammesso dalla legge di Luglio 2018. Il datore di lavoro rischia una multa ed è comunque il metodo di pagamento più sconsigliato al dipendente.

Tuttavia la legge prevede le seguenti eccezioni per:

  • prestazioni di lavoro domestico;
  • tirocini e stage;
  • prestazioni occasionali.

Per il pagamento al lavoratore che esegue le sopracitate prestazioni lavorative, al datore di lavoro è consentito effettuare il pagamento in contanti.

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